lesbo
Negozio di intimo
di Sleepy699
31.12.2024 |
7.684 |
9
"Accarezzai le sue natiche morbide e rotonde coperte dal tessuto sottile dei leggings..."
Mentre stavo curiosando nel negozio di intimo, ho percepito degli occhi divorare il mio corpo. Era estate e indossavo un vestitino aderente piuttosto scollato e senza reggiseno e non era infrequente che mi sentissi scrutata. Ma in questo caso si trattava di una donna, con in più un corpo davvero sensuale, così come il suo viso, non una strafiga ma comunque affascinate, e per quanto io sia una donna sposata, alcune bellezze femminili, come questa sconosciuta che mi stava osservando, non mi avevamo mai lasciata indifferente, anzi, stimolavano in me fantasie di sesso lesbo. Lei aveva circa la mia età, una quarantina o giù di lì, bellezza mediterranea, occhi nocciola, labbra carnose, linee morbide e i capelli nerissimi raccolti a coda di cavallo. Indossava una canotta grigio perla e leggings neri dall'effetto bagnato che accentuava le sue curve.
Sembrava che entrambe stessimo facendo acquisti d' intimo sexy e non mancavamo mai di scambiarci sguardi di ammirazione reciproca. Pensavo mentalmente come avrei potuto rompere il ghiaccio ma fu lei a precedermi.
"Ottima scelta, ti starà benissimo " mi disse, riferendosi al body di pizzo su cui avevo posto l’attenzione.
"Lo spero", dissi, sentendo un leggero rossore sul mio viso.
Lei mi fissò intensamente prima di dirmi: "A guardarti bene, credo che niente possa starti male".
"Oh, neache a te", ho azzardato.
"Quell’intimo che hai scelto è adorabile" dissi riferendomi alle mutandine e reggiseno che teneva nella mano sinistra.
“E allora, visto che abbiamo gli stessi gusti permettimi di presentarmi, sono Elena,” disse, allungando la mano destra per stringere la mia.
“Piacere di conoscerti. Io sono Silvia» dissi sorridendole.
"Che aspetti a provare il tuo body in pizzo? sarei curiosa di vedere come ti sta" disse Elena.
“Sto cercando uno spogliatoio disponibile, ma oggi è complicato trovarne uno libero”
“Guarda se ne sta liberando uno proprio ora, ti dispiace se condividiamo un camerino?"
Annuii e lei mi seguì nel camerino bianco dove chiuse rapidamente la porta dietro di noi.
Il suo profumo che mi inebriava, le sue mani mi afferrarono dolcemente le spalle e lentamente si mossero lungo le mie braccia. "Dai togliete il vestito...altrimenti come fai a provare il body".
Guardai il nostro riflesso nello specchio mentre Elena scostava le spalline del mio vestitino floreale per poi farlo scivolare giù, lungo i fianchi ai miei piedi.
Rimasi in piedi indossando solo gli slip di fronte a Elena.
"Sono sposata", dissi debolmente e stupidamente, sapendo benissimo che non volevo resisterle. E lo aveva capito anche lei poiché la sua mano destra stava già muovendosi sotto il mio perizoma per accarezzarmi.
Le sue dita hanno toccato leggermente il mio clitoride, mentre l'altro paio di dita mi ha massaggiato delicatamente le labbra e ha detto: "Sarà il nostro segreto". Mi ha fatto girare velocemente e mi ha premuto contro il muro con il suo corpo, facendomi appoggiare il viso e le mani contro il muro con il culo ritto.
Con la mia guancia sinistra che toccava la parete del camerino guardavo noi due riflesse nello specchio come se fossimo una navigata coppia lesbo. E invece io ero sposata, e ci eravamo appena conosciute e questo rendeva il tutto ancora più eccitante. E io già l’adoravo!
Stringendomi le natiche tra le mani affusolate potè godere della loro morbidezza e dimensione, e la cosa sembrava piacerle mentre si sporgeva in avanti per mordermi il lobo dell'orecchio sinistro.
“Sei fottutamente sexy, Silvia,” disse, accovacciandosi e facendomi allargare le gambe.
"Lo pensi davvero?" chiesi, totalmente lusingata dalle parole di Elena.
"Ho desiderato questo bel culo dalla prima volta che ti ho visto." disse e spostando il mio minuscolo perizoma bagnato mi allargò le natiche e vi infilò il viso in mezzo.
Mi stavo abbandonando al sesso lesbo con questa sconosciuta come se fossi la sua concubina.
"Oh, Elena... non fermarti, tesoro" sussurrai.
Mi infilò le sue lunghe due dita nella figa, già bagnatissima, iniziando a stimolarmi abilmente il punto G, facendomi tremare le ginocchia per il piacere che mi stava regalando.
"Mmm, cazzo", gemetti piano con più dei miei succhi che mi scorrevano lungo le cosce.
Con una combinazione di movimenti circolari, veloci e lenti, mi fece quasi andare oltre il limite.
Mi presi un momento per ammirare quanto fosse eccitante la scena prima di afferrare Elena per la sua magnifica coda di capelli neri e tirarli con energia in modo da farle affondare il viso nella mia fica.
Era un modo per farle capire di finirmi.
La sua lingua lambì il mio clitoride con leccate decise mentre con un dito mi sodomizzava. I miei occhi si chiusero, le mie ginocchia tremarono e la mia figa si strinse mentre una scarica di estasi sessuale mi attraversava il corpo.
“Mmmnngg!” Gemetti, mordendomi il labbro inferiore e lasciando colare i miei succhi di figa nella sua bocca.
“Ahhmmnngg!” gemette di rimando, assaporando i miei succhi caldi. Poi le nostre labbra e le nostre lingue si sono subito cercate, assaggiandosi con l'avidità di chi sa di avere poco tempo a disposizione. Quando mi ha infilato in bocca il dito che mi aveva infilato in culo l'ho succhiato con avidità.
Tra un bacio e l'altro, le ho detto: "Voglio che tu ti unisca a me e alla mia amica Tiziana per una cosa a tre".
“Forse....tu fatti sentire...” disse con un sorriso ambiguo prima di chiudere gli occhi e riportare la lingua nella mia bocca. Accarezzai le sue natiche morbide e rotonde coperte dal tessuto sottile dei leggings. Feci scivolare le mie mani oltre l’elastico dei pantaloni, sulla carne calda del suo sedere dicendole "Cattiva Elena, non ha mai avuto intenzione di provare le mutandine, voleva solo entrare qui con me."
Ci siamo baciate attorcigliando le nostre lingue come ragazzine un'ultima volta, prima che lei uscisse discretamente dal camerino lasciandomi un bigliettino con il suo numero di telefono.
Mi presi il tempo di provare il body di pizzo in modo da dare abbastanza tempo a Elena di uscire dal negozio. Dopo essermi ricomposta uscii dal camerino e passai alla cassa per acquistare il body.
Uscii dal negozio ancora eccitata e con un sorriso soddisfatto sul viso pensando al racconto incredibile che avrei condiviso con la mia amica Tiziana.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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